la Repubblica del 05/06/2016

Così Salis ha vinto l’oscar per l’infanzia

«Per lo sguardo lungo che ha permesso di immaginare fin dall’inizio come Salis potesse adattarsi a supporti narrativi differenti senza perdere la propria identità ».

La giuria che ha assegnato il Premio Anderson per la migliore creazione digitale alla serie Salis e l’Equilibrio dei Regni, usa la parola identità. E non è un caso. Spesso le app giocano con i testi senza rispettare il cuore dell’opera che vanno ad arricchire. Spesso gli ebook sono la semplice trasposizione in digitale di un testo cartaceo. Gli errori nascono dalla volontà di stupire o dalla sottovalutazione del digitale. Salis non fa passi falsi perchè nasce fin dall’inizio come app per iPad, ebook , libro cartaceo e libretto d’opera lirica (sarà in scena a Milano il 25 giugno e in Cina alla fine di luglio). All’origine c’è un universo narrativo – quello distopico in cui vive la quattordicenne Salis – creato da Daniela Morelli, illustrato da Paolo d’Altan, animato da Laura Rota e prodotto da Rebelot. Non solo: alla serie hanno contribuito i giovani lettori che l’hanno valutata in corso d’opera. La giuria dell’Anderson ha premiato anche questo: «Li hanno coinvolti in modo costruttivo».

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Stefania Parmeggiani

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